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Il concetto di “curva epidemica” nasce dall’esigenza di osservare il comportamento di un’epidemia nel tempo al fine di ricavare informazioni sulle modalità di trasmissione della malattia che l’ha determinata (inizio e diffusione).
Il grafico che si ottiene dai dati raccolti è correttamente costituito da un diagramma a barre, disposto su un sistema di assi cartesiani, che rappresenta il numero dei soggetti positivi al test diagnostico durante l’epidemia.
L’asse delle ordinate indica la numerosità della categoria degli infetti positivi che si vuole monitorare (contagi, casi attualmente attivi, guariti, deceduti, etc.). L’asse delle ascisse indica i giorni nei quali è stata accertata la positività.
La curva, al fine di rappresentare al meglio il fenomeno che descrive, può essere idoneamente adattata (fitting) in base a modelli di calcolo predefiniti.
Una sua prima trasformazione è quella di utilizzare il trend (linea di tendenza) sovrastante le barre. Il risultato che ne deriva rappresenta il fit curvilineo più naturale e intuitivo (facilmente implementabile nei grafici Excel®).
Tale raffigurazione, ottenuta attraverso l’utilizzo di dati sia assoluti che standardizzati, costituisce a tutt’oggi un efficace metodo di monitoraggio e consente di orientarsi sul tipo di sorgente infettiva.
Un ulteriore fitting è rappresentato dall’utilizzo di curve che permettano il raffronto tra le rilevazioni giornaliere e le loro medie mobili settimanali al fine di evidenziare la presenza di componenti cicliche infrasettimanali generate dai ritmi lavorativi dei servizi sanitari e dei laboratori, ovvero, dei servizi di rilevazione e di analisi statistica dei dati raccolti.
Per monitorare un andamento epidemico si utilizzano generalmente quattro tipi di curve che corrispondono alla numerosità dei contagi, ai casi attualmente attivi, ai deceduti e ai guariti.
Il passaggio dalla rappresentazione basata sull’utilizzo della numerosità in valori assoluti e/o standardizzati alla modellizzazione matematica avanzata, costituisce un secondo livello di interpretazione della progressione epidemica. Il suo scopo è quello di comprendere se un andamento epidemico multimodale, caratterizzato da una curva che mostra un susseguirsi di picchi, sia dovuto:
1) alla somma di ondate singole e indipendenti;
2) ovvero, ad un solo fattore manifestatosi con differenti intensità.
Le curve epidemiche modellizzate vengono infine raffigurate secondo i profili tipici delle curve parametriche utilizzate in ambito probabilistico.

In fondo è scaricabile l’allegato “Le curve epidemiche.pdf” che contiene la stampa della presentazione in PowerPoint sull’argomento.

Links per la rassegna sull’argomento:

http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/pattern/cur_epi.htm

https://covidblog.infn.it/come-leggere-un-grafico-per-le-scuole/

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/approfondimenti/fisica_matematica/2020/10/20/la-curva-epidemica_145cd894-1ccf-4ac6-902b-2f06da98cbc5.html

https://epiprev.it/blog/come-sta-la-sanita/un-modo-per-monitorare-lepidemia-da-covid-19

https://marcopiangerelli.it/2020/03/14/Covid1/

https://www.focus.it/scienza/salute/covid-19-stiamo-vincendo-o-perdendo

https://www.promisalute.it/upload/mattone/documentiallegati/Strumenti%20per%20indagine%20epidemiologica_13660_1026.pdf

                                                                                                                                                  Agostino Scardamaglio

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