Globalizzazione e salute

Pubblicato: 07 Febbraio 2021

I confini nazionali non sono più una barriera per la diffusione delle malattie. In questa accezione, la salute è “globale” fin da quando i primi esseri umani hanno cominciato ad abitare il pianeta, e forse anche da prima se si considerano le patologie animali.
E’ noto che virus e batteri non si fermano di fronte ai confini nazionali. Allo stesso modo, gli inquinanti prodotti a ritmo crescente, come conseguenza dell'attività umana, hanno effetti su tutto il pianeta e non solamente sui paesi maggiormente responsabili della loro immissione nell'ambiente.
Anche altri fattori, apparentemente più “immateriali”, presentano le medesime caratteristiche di diffusione: basti pensare agli stili di vita responsabili dell'attuale diffusione di obesità, malattie cardiovascolari e neoplasie.
Le cause prossimali di morte e malattia (batteri, agenti chimici, traumi ecc.) non hanno confini. Vale lo stesso anche per i cosiddetti “determinanti distali” di salute rappresentati da abitudini e comportamenti individuali a diffusione globale: fumo, abitudini alimentari, sedentarietà, consumo di sostanze, sessualità, etc.
La Commissione sui Determinanti Sociali dell'OMS afferma che anche i determinanti sociali di salute sono senza confini: reddito, povertà, occupazione, politiche sociali, cittadinanza, genere, stato socio-culturale ed economico, razzismo, potere, discriminazione, agricoltura, urbanizzazione, sviluppo infantile, industria alimentare, cambiamenti climatici, servizi finanziari, educazione, condizioni di vita.
In generale vengono definiti globali “quei problemi di salute che trascendono i confini e governi nazionali, che richiedono interventi sulle forze globali che determinano la salute delle persone" (Kickbush, 2006) e una governance strutturata su processi globali di mercificazione e liberalizzazione."(Bodini e Stefanini, 2014).
Lo studio degli effetti della globalizzazione sulla salute umana è l'oggetto di una disciplina emergente, individuata con il nome di Salute Globale, che guarda alla salute nella sua accezione più ampia, non solo come condizione fisica e mentale dell'individuo, ma, anche, come condizione di benessere sociale.
Si tratta di un nuovo paradigma per l'assistenza sanitaria basato sull'approccio transdisciplinare e multimetodologico ai determinanti sociali di salute che rende necessario il contributo di diverse figure professionali non solo nel campo della medicina preventiva e clinica, ma anche in quello delle scienze sociali e umane.
In definitiva, dallo studio della salute globale scaturisce la consapevolezza che la salute, così come l'ambiente, il clima, la sicurezza e la pace, sia un bene indivisibile che va protetto con politiche e strategie comuni a tutti i livelli decisionali.